Perché il mondo IT ha bisogno di talenti diversi
- Scritto giovedì 18 febbraio 2021
- Tempo stimato di lettura 5 minuti
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Il 18 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger. Negli ultimi anni è nato un fortissimo interesse nel campo della ricerca sull’autismo e anche le aziende hanno iniziato a comprendere e abbracciare i vantaggi offerti da un ambiente di lavoro altamente diversificato e inclusivo, introducendo specifici programmi di “neuro-inclusione”.
Quando parliamo di "neurodiversità" ci riferiamo al modo in cui il cervello può lavorare e interpretare le informazioni. Sottolinea quindi che le persone percepiscono e pensano naturalmente in modo diverso alle cose. Questo termine copre tutta la varietà dello spettro autistico (compresa la sindrome di Asperger) fino ad includere condizioni quali la dislessia e la discalculia, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la sindrome di Tourette.
Tuttavia, per capire in che modo sia cambiata la nostra percezione, più che definire la neurodiversità, è necessario parlare di neurodiversità; liberandoci per prima cosa dal pregiudizio che la vede come sinonimo di disabilità e sostituendo gli stereotipi con una visione che valorizzi e dia spazio ai talenti di ciascuno, individuando ruoli adatti alle proprie capacità.
Viviamo in un mondo che va incontro a continui cambiamenti, non ultimo il cambiamento rapidissimo che il Covid 19 ha imposto al mercato del lavoro. All’interno di un quadro socio-economico radicalmente mutato, i lavori strettamente legati alla tecnologia e al digitale saranno sempre più strategici per consentire alle aziende di cambiare passo e crescere, così come crescerà la richiesta di professionisti con competenze molto verticali e altamente specializzati.
Grande precisione, attenzione ai dettagli, capacità analitiche e di concentrazione su attività specifiche sono abilità fondamentali per il settore IT e sono spesso caratteristiche presenti in buona parte delle persone autistiche ad alto funzionamento o Asperger. Molte aziende si sono accorte di questo enorme potenziale inespresso e hanno dato il via a progetti e collaborazioni con agenzie specializzate per includere all’interno del proprio organico persone con queste competenze: non si tratta “soltanto” di diventare maggiormente inclusivi, accogliere e valorizzare le neurodiversità di ogni tipo significa anche garantirsi un vantaggio competitivo in termini di approccio alla tecnologia, innovazione e creatività.
Diversità come risorsa: l’importanza della Formazione
Lo scorso anno, in questo articolo di Fabrizio Mazzucchi, avevamo preannunciato l’avvio di un progetto che ha permesso ad alcune persone Asperger di lavorare in Avanade, supportando i nostri clienti. Con piacere condividiamo la testimonianza di Laura, entrata a far parte del nostro team come tester lo scorso anno:
«Lavorare in Avanade ha promosso la mia crescita professionale, permettendomi di esprimere appieno il mio potenziale valorizzando le mie caratteristiche, in un team inclusivo e rispettoso della mia persona.» Laura Urso, Tester
Oggi siamo orgogliosi di annunciare che quel progetto si sta trasformando in un programma di formazione, e successivamente di inserimento in azienda, strutturato e altamente personalizzato, che durerà diversi mesi e includerà circa una decina di persone. Il programma verrà sviluppato grazie alla collaborazione di Specialisterne che si occupa di formare e inserire nel mondo del lavoro persone autistiche, con particolare focus sulla programmazione, software testing e gestione di dati.
Il nostro obiettivo è quello di contribuire a modificare la percezione della diversità, individuando il talento delle persone al di là degli stereotipi. Siamo certi che i colleghi che accoglieremo nei prossimi mesi contribuiranno positivamente al nostro ambiente di lavoro e che arricchiranno Avanade di nuove competenze e capacità.
Quando parliamo di "neurodiversità" ci riferiamo al modo in cui il cervello può lavorare e interpretare le informazioni. Sottolinea quindi che le persone percepiscono e pensano naturalmente in modo diverso alle cose. Questo termine copre tutta la varietà dello spettro autistico (compresa la sindrome di Asperger) fino ad includere condizioni quali la dislessia e la discalculia, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la sindrome di Tourette.
Tuttavia, per capire in che modo sia cambiata la nostra percezione, più che definire la neurodiversità, è necessario parlare di neurodiversità; liberandoci per prima cosa dal pregiudizio che la vede come sinonimo di disabilità e sostituendo gli stereotipi con una visione che valorizzi e dia spazio ai talenti di ciascuno, individuando ruoli adatti alle proprie capacità.
Viviamo in un mondo che va incontro a continui cambiamenti, non ultimo il cambiamento rapidissimo che il Covid 19 ha imposto al mercato del lavoro. All’interno di un quadro socio-economico radicalmente mutato, i lavori strettamente legati alla tecnologia e al digitale saranno sempre più strategici per consentire alle aziende di cambiare passo e crescere, così come crescerà la richiesta di professionisti con competenze molto verticali e altamente specializzati.
Grande precisione, attenzione ai dettagli, capacità analitiche e di concentrazione su attività specifiche sono abilità fondamentali per il settore IT e sono spesso caratteristiche presenti in buona parte delle persone autistiche ad alto funzionamento o Asperger. Molte aziende si sono accorte di questo enorme potenziale inespresso e hanno dato il via a progetti e collaborazioni con agenzie specializzate per includere all’interno del proprio organico persone con queste competenze: non si tratta “soltanto” di diventare maggiormente inclusivi, accogliere e valorizzare le neurodiversità di ogni tipo significa anche garantirsi un vantaggio competitivo in termini di approccio alla tecnologia, innovazione e creatività.
Diversità come risorsa: l’importanza della Formazione
Lo scorso anno, in questo articolo di Fabrizio Mazzucchi, avevamo preannunciato l’avvio di un progetto che ha permesso ad alcune persone Asperger di lavorare in Avanade, supportando i nostri clienti. Con piacere condividiamo la testimonianza di Laura, entrata a far parte del nostro team come tester lo scorso anno:
«Lavorare in Avanade ha promosso la mia crescita professionale, permettendomi di esprimere appieno il mio potenziale valorizzando le mie caratteristiche, in un team inclusivo e rispettoso della mia persona.» Laura Urso, Tester
Oggi siamo orgogliosi di annunciare che quel progetto si sta trasformando in un programma di formazione, e successivamente di inserimento in azienda, strutturato e altamente personalizzato, che durerà diversi mesi e includerà circa una decina di persone. Il programma verrà sviluppato grazie alla collaborazione di Specialisterne che si occupa di formare e inserire nel mondo del lavoro persone autistiche, con particolare focus sulla programmazione, software testing e gestione di dati.
Il nostro obiettivo è quello di contribuire a modificare la percezione della diversità, individuando il talento delle persone al di là degli stereotipi. Siamo certi che i colleghi che accoglieremo nei prossimi mesi contribuiranno positivamente al nostro ambiente di lavoro e che arricchiranno Avanade di nuove competenze e capacità.
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